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Spagna

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Regno di Spagna

Sigla:  E
Capitale:  Madrid
Popolazione:  46 milioni
Valuta:  Euro

Le fiestas spagnole

Pochi stati in Europa hanno una cultura folcloristica come in Spagna, terra dalle molteplici tradizioni ed usanze. Amministrativamente la Spagna è divisa in regioni autonome che culturalmente e folcloristicamente si differenziano notevolmente, ognuna infatti cerca di difendere le proprie tradizioni. L'esempio più eloquente sono le fiestas, ossia le tipiche feste spagnole che si svolgono regolarmente in quasi tutte le città. L'origine di queste feste è riconducibile alla tradizione religiosa (alcune sono infatti solenni processioni e si tengono durante le feste dei patroni), la maggior parte di queste si sono fuse con la forte cultura spagnola, dando origine a queste coloratissime e particolarissime manifestazioni folcloristiche.

Fiestas di Madrid

Durante il periodo della fiesta di San Isidoro (15 maggio), patrono della città, si tengono ogni giorno le corride che rappresentano la più grande tauromachia della Spagna. Oltre a svariati spettacoli che si tengono in città, i cittadini indossano il castizio, il costume tradizionale di Madrid.

Fiestas in Castiglia-La Mancha

Il 2 e 3 febbraio nelle vicinanze di Cuenca si tiene la fiesta "La Endiadlada", l'indiavolata. Uomini e ragazzi vestiti da diavoli con campanacci legati alla schiena, dopo essersi riuniti a casa del loro capo, il Diablo Mayor, accompagnano per le strade la processione della Vergine della Candelora e San Biagio, danzando e suonando prolungatamente i loro campanacci.

Fiestas in Castiglia e Leòn

Nella fiesta "El Colacho", la domenica dopo il Corpus Domini, vicino a Burgos, i bambini nati nell'arco dell'anno vengono vestiti a festa e disposti a terra su dei materassi, un uomo vestito con uno sgargiante vestito giallo e rosso scavalca con un balzo questi bambini, secondo la tradizione (sin dal 1621) scacciando le malattie come l'ernia. La tradizione associa la figura del colacho al diavolo che scappa alla vista dell'Eucarestia.
Altre fiestas nella regione si tengono il giorno di San'Agata a Zammarramala nei pressi di Segovia, si festaggia San'Agata la patrona delle donne sposate con l'elezione di due sindachesse e l'incendio di un pupazzo a forma di uomo; il venerdì Santo a Valladolid, capoluogo della regione, si tiene una delle più belle processioni della Passione con 28 sculture; nei pressi di Soria il 23 giugno si tiene la camminata sul fuoco, in cui alcuni uomini camminano a piedi nudi su braci ardenti, secondo la tradizione solo la gente del posto può farlo senza scottarsi.

Fiestas aragonesi

Il giovedì e il venerdì Santo, nella provincia di Teruel in Aragona, alcuni uomini vestiti a lutto suonano ininterrottamente dei tamburi come segno di lutto per la morte di Cristo nella fiesta chiamata "Las Tamboradas". La fiesta inizia al rintocco della mezzanotte del giovedì e i colpi di tamburo proseguono per ore. Al termine braccia doloranti e mani insanguinate sono considerati segni di devozione.

Fiestas della Navarra

Una delle fiestas più note della Spagna si tiene a luglio a Pamplona, si tratta della fiesta di San Firmino "Los Sanfermines" (6-14 luglio) caratterizzata da una sfrenata corsa di tori per le strade della città. In occasione dell'encierro sei tori sono liberati ogni mattino per le strade della città vecchia, innanzi a questi decine di persone vestite di bianco e con in testa una banderillas rossa corrono evitando le pericolose corna dei tori che corrono impauriti con la folla. L'ultima notte di questa fiesta, che dura una settimana, la gente canta nella piazza principale canzoni basche reggendo tra le mani delle candele.

Fiestas della Cantabria

La fiesta "La Folìa" si tiene solitamente alla fine di aprile a San Vicente de la Barquera, località in cui, secondo la tradizione, giunse su di una barca, priva di equipaggio, vele e remi, la statua della Vergine. Per evocare questa ricorrenza si tiene una processione di barche per la benedizione del mare, in testa alla processione su di una barca da pesca adorna di fiori e bandiere è collocata la statua della Vergine. A riva vengono intonati canti alla Vergine da giovani ragazze chiamate picayos.

Fiestas galiziane

La fiesta "Os Peliqueiros" si tiene a Laza, in Galizia, durante il carnevale; la domenica vede la sfilata di maschere smorfiose e costumi bizzarri agghindati con campanacci legati alle cinture e bacchette in mano. Il lunedì una battaglia con farina, acqua e formiche anima le strade della città. La fiesta termina il martedì di carnevale con la lettura di un ironico testamento "testamento dell'asino" e con l'incendio di una effige.

Fiestas in Extremadura

Durante la fiesta di San Sebastiano (20 febbraio) nei pressi di Càceres, i Carantoñas, che rappresentano le bestie feroci che avrebbero lasciato incolume il santo, sfilano per le strade vestiti con pelli di animali e maschere grottesche.
Nella fiesta "Pero Palo
" durante il carnevale, viene distrutto un pupazzo di legno raffigurante il diavolo ad eccezione della testa che viene riutilizzata l'anno successivo.
"Los Empalos
", il giovedì Santo è la fiesta in cui gli uomini fanno penitenza sfilando con le braccia tese legate ad un palo.
"Los Escobazos
", il 7 dicembre, vede le strade di Jarandilla de la Vera illuminate da diversi falò e vengono bruciate delle scope come torce.

Fiestas andaluse

L'Andalusia è la regione che in fatto di folclore e simboli è il principale riferimento per la Spagna. Due settimane dopo Pasqua, nella capitale Siviglia si tiene la Fiera d'Aprile, ad animare questa fiera musica andalusa e sfilate in costumi tradizionali, spesso accostati a corride nell'arena della maestranza.
La Settimana Santa
è caratterizzata da più di 100 pasos dorati, carri con immagini religiose, che sfilano per Siviglia. Alle prime ore del venerdì Santo escono in processione dalle rispettive chiese la Vergine de la Macarena e la Vergine de la Esperanza di Triana.
A Granada e a Cordova, nella prima metà di maggio, si festeggia la "Dia de la cruz
", si gareggia per realizzare la più bella croce di fiori, agli angoli delle strade e per le piazze delle città.
Altre fiestas oltre al coloratissimo e sfavillante "Carnival
" di Cadige, sono: il "Columbus Festival" in onore di Cristoforo Colombo con musiche e danze tipiche di uno dei paesi dell'America latina; il pellegrinaggio di "El Rocìo" in onore alla Vergine.

Fiestas di Valencia

Nella regione di Valencia una delle fiestas è "Las Fallas", il 19 marzo, in cui enormi (e costosi) monumenti in cartapesta eretti nelle piazze della capitale il 15 marzo vengono incendiati in onore di San Giuseppe.
A Bruñol, l'ultimo mercoledì di agosto si celebra la famossissima fiesta chiamata "La Tomatina
" in cui migliai di persone combattano una battaglia in cui le sole armi sono pomodori maturi che giungono in città proprio per l'occasione, nessuno è risparmiato dal reciproco lancio di pomodori.

Fiestas catalane

Una delle regioni con più identità locale è sicuramente la Catalogna, qui si parla il catalano e come nei Paesi Baschi le correnti separatiste sono molto sentite. La Catalogna vede il suo simbolo nella sua capitale: Barcellona, in cui nelle sue fiestas (La Mercè, il 24 settembre, dedicata alla patrona della città Santa Maria della Pietà; Els Tres Tombs, il 17 gennaio, in onore di Sant'Antonio; la Diada, l'11 settembre è la festa "nazionale" della catalogna; Festa Major, a metà agosto, in cui ogni quartiere mostra il proprio folclore) spesso si vede ballare la sardana, una danza tipica, ballata in cerchio con un susseguirsi di passi lenti e veloci, tanto complicata da conferire ai visi dei partecipanti un atteggiamento molto serioso.
In Catalogna in'altra fiesta molto famosa, che si tiene in diverse città, in particolare a Tarragona si esibiscono le torri umane, i castellers
, che si sfidano in altezza. Si tratta di torri costruite da diversi piani (circa sette) di persone in cui gli uni con i piedi in spalla agli altri e disposti a cerchio sorreggono in sommità un piccolo ragazzo chiamato anxaneta.

Fiestas delle isole Canarie

Uno dei più grandi carnevali d'Europa si tiene a Santa Cruz de Tenerife. Il carnival è colorato da maschere variopinte e animato da balli latinoamericani, inizia con l'elezione della regina del carnevale e termina il giorno delle Ceneri con un funerale a una enorme sardina finta.


Simboli, tradizioni e curiosità legate al folclore

Pensando alla Spagna le prime cose che vengono alla mente sono i suoi simboli, che l'hanno da sempre rappresentata.
Partendo dalla musica si può certo dire che quella più suonata e ballata è sicuramente il flamenco
, danza di origine gitana ballata sia dalle donne che dagli uomini. Ci sono diversi modi di ballare il flamenco, il più famoso è quello con le nacchere, strumento tipico spagnolo e uno dei suoi più importanti simboli. Con abilissimi gesti delle dita e dei polsi le ballerine e i ballerini di flamenco ritmano la musica con questi tradizionali strumenti di legno legati al dito con lo spago e suonati tramite la ripetuta chiusura delle dita sul palmo delle mani. Capita spesso che il flamenco venga eseguito dal vivo, suonato con chitarre e cantato tramite i gorgheggi e il canto degli stessi suonatori. Altre modalità con cui le ballerine eseguono la tipica danza è quella che le vede danzare muovendo il lungo vestito arricciato da un lato o facendo volteggiare lo scialle adagiato sulle loro spalle. Vi sono poi ballerine che al posto delle nacchere volteggiano i ventagli chiudendoli e riaprendoli velocemente movimentando la danza. Un tipo di flamenco molto particolare è ballato in Andalusia, è la sivigliana, nata appunto nel capoluogo Siviglia.
Spesso capita di evocare la Spagna con il ricordo di una delle sue manifestazioni più particolari: la corrida
. Ogni città spagnola possiede almeno un arenal o plaza de toros, si tratta delle tipiche arene circolari (di origine romana), al cui interno il torero sfida i tori fino alla loro morte, guadagnando fama e gloria. L'opinione pubblica ha due atteggiamenti contrapposti riguardo alla corrida, alcuni la considerano un'atrocità verso i tori, tanto che in alcune città non si svolge più da diversi anni; altri considerano la corrida come una manifestazione legata profondamente alla cultura spagnola e come tale da salvaguardare.
Infine, dal punto di vista culinario, alcuni simboli che rappresentano gastronomicamente la Spagna sono sicuramente la paella e la sangria. La paella
è un piatto di riso con carne o pesce; la sangria è una bevanda alcolica a base di vino e frutta. Altre due bevande prodotte in Spagna sono lo sherry e il sidro di mela. Lo sherry è un vino liquoroso prodotto a Jerez de la Frontera, in Andalusia, qui si possono visitare le bodegas, ovvero le cantine di invecchiamento del vino (ve ne sono più di 200). Il nome sherry deriva dal nome arabo di Jerez de la Frontera, Sherisch. Nella Spagna del nord è viva la tradizione del sidro, bevanda ricavata dal succo di mela. Esistono vere e proprie sidrerie in cui i clienti ordinano al banco la bevanda che consumano subito. La tipicità sta nel modo in cui il barman versa il sidro, rigorosamente in bicchieri di vetro: il bicchiere viene tenuto con una mano dietro la schiena del barista, l'altra mano regge la bottiglia che versa il sidro, il quale cade esattamente sul bordo del bicchiere fino a riempirlo. Il tutto succede alle spalle del barman che, maestro della professione, non fa cadere neanche una goccia per terra. Per sicurezza, comunque, le sidrerie posseggono dei canaletti di raccolta dei liquidi che accidentalmente cadono sul pavimento, convogliati subito nell'impianto fognario.


Il cammino di Santiago

Nominando "El camino de Santiago
" si intende quel percorso che conduce a Santiago de Compostela, in Galizia.
Santiago de Compostela è il luogo in cui vennero trovate le spoglie dell'apostolo Giacomo (Sant Jago), che fu l'evangelizzatore della Spagna. Nel medioevo questa località divenne il terzo centro religioso al mondo dopo Gerusalemme e Roma. Il Santo dopo aver evangelizzato la Spagna, sbarcando sulle coste della Galizia, tornò a Gerusalemme dove fu decapitato, i suoi apostoli riportarono la salma in Spagna, dove gli fu data sepoltura. La tomba fu dimenticata per quasiotto secoli, fino a quando nel 814 strani giochi di luce rivelarono a un uomo la tomba. Il luogo fu battezzato campus stellae
, campo delle stelle, per i giochi di luce che rivelarono la posizione della tomba, sarebbe diventato quindi Compostela. Qui venne eretta una cappella per venerare i resti del Santo, a cui seguì la costruzione di una chiesa più grande 899, distrutta dagli arabi nel 997. Seguì la ricostruzione nel 1003 e ulteriori ampliamenti nel secolo successivo. Periodo in cui aveva conquistato un prestigio universale, grazie anche al privilegio del Giubileo Compostelano, concesso dal Vaticano a Santiago de Compostela, che ricorre ogni anno in cui il 25 luglio (festa di San Giacomo) cade di domenica (gli ultimi sono stati nel 1999, 2004 e 2010).
Per poter ottenere l'indulgenza plenaria è necessario per il fedele recarsi in pellegrinaggio alla Cattedrale di Santiago di Compostela; recitare alcune preghiere (almeno il Credo, il Padre Nostro e pregare per le intenzioni del Papa), assistendo alla Santa Messa; ricevere il sacramento della penitenza (anche quindici giorni prima o dopo) e la Comunione. Pertanto il cammino di Santiago è una tappa obbligatoria per poter avvicinarsi religiosamente al rito. I percorsi sono contrassegnanti da cartelli gialli e blu riportanti la scritta "El camino de Santiago
" tramite cui i pellegrini a piedi si possono recare in pellegrinaggio a Santiago. Prima di arrivare a Santiago, occorre attraversare delle tappe obbligatorie in cui viene timbrato il pass che rende effettivo tale pellegrinaggio. Questi pass si chiama "credencial" ed è un documento importante che si può richiedere negli "albergue", i rifugi per la notte che si incontrano durante il percorso. Arrivati a Santiago presentando la credencial alla Officina do Peregrino, accanto alla cattedrale, si riceve l'attestato in latino dell'avvenuto pellegrinaggio, chiamato "compostela". Tutti i pellegrini di Santiago hanno come simbolo una conchiglia a larghe valve, spesso portata al collo come una collana; quando arrivano alla cattedrale il rito prevede di toccare con la testa la statua del Maestro Matteo, poi l'abbraccio del busto di San Giacomo (la grande statua presente sull'altare maggiore della cattedrale).
Questo pellegrinaggio ha origini molto antiche, risale all'814, anno della scoperta della tomba di San Giacomo Maggiore. Ci sono 5 diversi percorsi che si snodano sul territorio spagnolo, ed è impossibile non incrociarne almeno uno. Quello più noto e battuto dai pellegrini è il "Camino Francès
", che parte da St. Jean-Pied-de-Port, sui Pirenei francesi e taglia la Spagna del nord. Gli altri sono il "Camino Inglès", il "Camino de la Plata", il "Camino Finisterre" e la "Ruta del mar Arosa", in tutto 1600 chilometri di strade, di cui occorre percorrerne almeno 100 per ottenere l'agognato attestato giubilare.

 
 
 
 
 

L'arena di Madrid








 
 
 

L'arena di Barcellona








 
 

Monumento della "Torre umana"
a Tarragona








 
 
 

Ballerini di Flamenco a Cordoba









 
 

Cattedrale di Santiago de Compostela








 
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