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Repubblica d'Irlanda
Sigla: IRL
Capitale: Dublino
Popolazione: 4,6 milioni
Valuta: Euro
Simboli irlandesi: bandiera, trifoglio, arpa...
L'Irlanda è spesso rappresentata da uno dei suoi simboli, ve ne sono un gran numero e ognuno ha un significato ben preciso.
Primo fra tutti è la bandiera della nazione, nata nel 1937, anno della nascita della Repubblica d'Irlanda, dopo la guerra civile per l'indipendenza dal Regno Unito. Guerra che contrapponeva due diverse fazioni: quella cattolica (gli irlandesi) e quella protestante (gli inglesi), storici rivali da sempre. La guerra terminò con la separazione dell'Irlanda dal Regno Unito, ad eccezione di sei contee dell'Ulster che rimasero nelle mani degli inglesi. Questa era la zona con la più alta concentrazione protestante dell'isola e nacque così l'Irlanda del Nord. La restante parte dell'Irlanda aveva guadagnato la propria indipendenza e libertà; nacque la Repubblica d'Irlanda a rappresentanza dell'antica cultura irlandese, fondata sulla tradizione celtica e soprattutto sulla religione cristiana cattolica.
La stessa bandiera racconta nei suoi tre colori questa storia: il verde rappresenta la maggioranza cattolica del'Irlanda, l'arancione rappresenta la minoranza protestante e il bianco simboleggia la riguadagnata armonia tra queste due fazioni.
Uno dei simboli più raffigurati dell'Irlanda è il trifoglio, questo accorpa differenti significati: per primo la natura largamente presente nell'isola con il costante colore verde che le ha valso l'appellativo di Emerald Island, ossia isola di smeraldo, isola verde insomma. Ma accanto a ciò il trifoglio ha anche un significato religioso, a testimonianza della forte religiosità dell'Irlanda, ovviamente cattolica. San Patrizio fu il monaco che evangelizzò l'isola, proprio il Santo si servi del trifoglio per convertire un antico re protestante (Aengus, re del Munster) spiegandogli il significato della trinità proprio tramite un trifoglio.
Alla fortissima tradizione religiosa dell'Irlanda si affianca la grande cultura che guida lo spirito irlandese dagli albori della sua civiltà ad oggi: la cultura dei celti, i primi colonizzatori dell'isola. La tradizione celtica è fortemente radicata nella cultura irlandese, nella letteratura e nella musica. Questo spiega perché uno tra i tanti simboli dell'isola sia un'arpa, lo strumento suonato dai menestrelli celtici. Questo simbolo trova collocazione in molte situazioni: sulla moneta (prima sulla sterlina, ora sull'euro), come emblema della famosa birra irlandese Guinness, sui documenti e sulle uniformi .
Un ulteriore simbolo è un particolare anello raffigurante due mani che stringono un piccolo cuore coronato, si tratta del Claddagh ring. E' il simbolo dell'amore (il cuore), dell'amicizia (le mani) e della fedeltà (la corona). Assume significati differenti a seconda di come lo si indossa: sulla mano destra, se il cuore è rivolto all'esterno, chi lo indossa, sta cercando l'amore; se il cuore è rivolto all'interno, la persona è innamorata. Portato sulla mano sinistra, sta a significare che la persona che lo indossa ha promesso il suo amore per la vita.
Anche i cognomi irlandesi sono inconfondibili: coloro che li possiedono denunciano indiscutibilmente di essere irlandesi o di avere origini irlandesi perlomeno. Mac, Mc, oppure O' Mac hanno il significato di "figlio", O' sta al posto della preposizione "di" (infatti è la contrazione di "of"). Queste parole derivano dall'antica lingua degli irlandesi, ovvero il Gaelico. I primi abitanti dell'Irlanda erano i Celti, chiamati Gaeli o Galli, la loro lingua era il Gaelico. Se non fosse stato per gli "usurpatori" inglesi, forse oggi la lingua ufficiale dell'Irlanda sarebbe stata il Gaelico, invece durante il dominio anglosassone venne bandita e sostituita con l'inglese. Oggi il Gaelico è la seconda lingua dell'isola, i nomi delle città e la segnaletica stradale hanno la doppia dicitura inglese/gaelico. Le zone dove è maggiore la parlata gaelica sono indicate con il termine Gaeltach.
Musica e strumenti
Così come la cultura e la letteratura, anche la musica irlandese è contaminata da echi celtici che si mostrano più evidenti nella musica folk. Spesso resi evidenti tramite l'utilizzo di strumenti tipici, come l'arpa celtica, uno dei più importanti simboli irlandesi, lo strumento usato per accompagnare i cantastorie durante i loro racconti alle corti dei re. Accanto alla famosa arpa, vi sono numerosi strumenti come il fiddle, un violino suonato con una sezione limitata dell'archetto e appoggiato anziché sulla spalla, sul braccio dei musicisti. Altri ancora sono lo uillean, simile alla zampogna scozzese, ma dalla sonorità più elegiaca; il bodhràn, un tamburo in pelle di capra percosso con una bacchetta e dal timbro marziale; infine il tin whistle, un flauto dal suono acuto.
Ma il panorama musicale irlandese non si limita al solo folk, sono molti i cantanti e i gruppi irlandesi che costituiscono una buona parte della realtà discografica internazionale: Van Morrison, Enya, i Dubliners, i Corrs, i Cranberries, gli U2, i Pogues, Ronan Keating, i Westlife, Sinead O' Connor e molti altri.
Saghe, feste antiche e leggende
Gran parte delle tradizioni irlandesi derivano dalla cultura dei Celti tramite la diffusione delle saghe, che sono giunte sino ai giorni nostri, dapprima attraverso la saggezza dei druidi, poi in epoca medioevale tramite la voce dei menestrelli (i bardi, i cantastorie), poi successivamente in forma scritta. In questa ultima fase le antiche saghe furono contaminate dalla tradizione religiosa dei monaci, i primi a trascriverle, che trasformarono le antiche divinità celtiche nei santi cristiani.
Le saghe, per tutti i paesi nordici, sono il più alto gradino dell'antica produzione culturale; narrano di storie fantastiche che si combinano con la mitologia e con la storia dei popoli. Le saghe irlandesi sono divise in quattro cicli: il ciclo mitologico, il ciclo dei Re, il ciclo di Ulster e il ciclo ossianico.
La tradizione popolare irlandese è costellata da un gran numero di esseri fantastici e condita da storie e leggende.
Le due feste degli antichi irlandesi si svolgevano in concomitanza con l'inizio delle uniche due stagioni esistenti: l'estate e l'inverno. Queste feste coincidevano anche con l'inizio e la fine del calendario agrario, erano infatti Calendimaggio (1° maggio) e Ognissanti (1° novembre).
La vigilia di Ognissanti era la festa di Harvest, la notte in cui le pareti tra il mondo dei vivi e quello dei morti diventavano sottili. Durante questa notte si aspettava il ritorno dei defunti sulla terra, le porte delle case venivano lasciate aperte e una sedia veniva posta accanto al camino, come invito alle anime defunte ad entrare, intanto sulle colline venivano accesi grandi fuochi per illuminare il percorso dei defunti.
I tanti emigranti irlandesi che raggiunsero gli Stati Uniti durante l'Ottocento, portarono con se le loro tradizioni e la festa di Harvest si trasformò nell'attuale festa di Halloween.
Popolano un mondo parallelo a quello umano le fate, abitano nei vecchi castelli e intorno agli alberi di biancospino. Alcune tra di loro sono la Gentry, la Daoine, la Maithe e la Bansheee. Quest'ultima annuncia la morte nelle famiglie importanti tramite il suo lugubre urlo.
Accanto alle fate si colloca un mondo popolato da folletti e gnomi. Sicuramente il più conosciuto è lo gnomo Leprechaun, vestito di verde, è spesso ubriaco, vive vicino alle sorgenti cucendo le scarpe alle fate e badando al suo gruzzolo d'oro.
Il Santo dell'Irlanda: San Patrick
Tra tutti gli stati europei, l'Irlanda si distingue per la sua accesa religiosità e la sua radicata cultura cattolica dal tempo in cui San Patrizio la evangelizzò.
San Patrizio è il patrono dell'Irlanda e sono tante le città e le innumerevoli chiese a lui dedicate, così come i luoghi in cui sopravvivono testimonianze del suo passaggio. Il 17 marzo, giorno della sua morte, si festeggia il San Patrick day, con pellegrinaggi e grandi parate per le città irlandesi in cui il colore dominante è nuovamente il verde. L'ultima domenica di luglio centinaia di persone si recano sulla vetta del Croagh Patrick, il monte tondeggiante dedicato al Santo, su cui San Patrizio riuscì a scacciare i serpenti che invadevano l'isola. I pellegrinaggi a piedi portano sino in vetta dove sorge un piccolo santuario, ma la tipicità è che molti pellegrini si spingono sino in vetta a piedi scalzi, come vuole la tradizione.
A San Patrizio si lega il trifoglio, diventato uno dei simboli dell'Irlanda: difatti il Santo riuscì a far comprendere il significato della trinità per mezzo di un trifoglio a un re del Munster, che divenne il primo re cristiano d'Irlanda.
Inoltre ovunque sono sparsi monasteri e capita frequente di incontrare le croci celtiche, caratterizzate da una croce romana circondata da un cerchio che deriva da un antico culto celtico verso il sole.
Tipiche bevande irlandesi: Birra, Whisky e Irish Coffee
L'Irlanda va famosa anche per la sua birra, la stout, l'inconfondibile birra scura irlandese. La produzione di birra in Irlanda risale a tempi molto antichi. Già nel Neolitico veniva consumata una bevanda molto pastosa contenuta in barili, dall'aspetto molto simile alla birra. Furono i monaci cristiani, che nel quarto secolo, inventarono metodi di fermentazione e sistemi di selezione attenti.
Nel 1759 Arthur Guinness fondò a Dublino la sua fabbrica per la produzione di birra, una bevanda che andava di moda a Londra, ricavata dall'orzo tostato. Dal 1799 la fabbrica Guinness si dedicò esclusivamente alla produzione della stout che a poco a poco accresceva l'interesse di molti ed era richiesta in tutto il mondo. Così oggi la Guinness è la birra più famosa d'Irlanda, e non solo; la sua ricetta è ancora quella di Artur Guinness: orzo irlandese, acqua poco salina e lievito.
Se non siete, come noi, dei cultori della birra, conoscerete indipendentemente il logo Guinness, così come avrete avuto modo di sentire parlare del libro dei Guinness dei primati. Questo libro fu inventato proprio dallo stesso Artur Guinness, il proprietario della storica birraia dublinese. Uno dei luoghi più visitati di Dublino è proprio la fabbrica Guinness che organizza tour guidati all'interno dell'enorme fabbrica e degustazioni, a base di birra naturalmente.
Se la birra è la bevanda "leggera" più diffusa in Irlanda, lo storico alcolico per eccellenza è il whisky. Recita infatti un detto popolare: "Mai rubare la moglie d'altri, mai il whisky". Questo mostra come gli irlandesi siano profondamente legati al "sacro distillato nazionale". La produzione del whisky deve la sua origine a San Patrizio, che diffuse gli insegnamenti della distillazione ai suoi confratelli, grazie alla conoscenza dell'alambicco. Il nome latino era aquavitae, in gaelico usquebeaugh ouisge beatha, che con l'evoluzione della lingua diventò uisge, uisky e infine whiskey. Il whisky è composto da malto e orzo sottoposti a tre distillazioni seguite da un invecchiamento di sette anni in botti di rovere, si differenzia da quello scozzese (Scotch whiskey) per le maggiori dimensioni degli alambicchi, difatti il whisky irlandese è anche chiamato whisky d'alambicco (pot still whiskey).
Il whisky potrebbe sembrate un alcolico troppo "altolocato" e riservato a un pubblico riservato, ma il whisky è lo "spirito" dell'irish coffee, una bevanda molto diffusa tra il pubblico giovanile, in Irlanda e nel resto del mondo. La preparazione dell'Irish coffee (letteralmente caffè irlandese) prevede di scaldare lo zucchero e di aggiunge caffè e whisky, viene servito caldo in bicchieri e coronato da uno strato di crema e da un chicco di caffè come guarnizione.
Insomma per chi visita l'Irlanda non c'è pericolo di restare a bocca asciutta…
Il colore verde contraddistingue
in tutto e per tutto l'Irlanda
L'anello irlandese
"Claddagh ring"
L'arpa è il simbolo più rappresentativo dell'Irlanda,
anche nei suoi stemmi
San Patrik è il venerato santo
protettore dell'Irlanda,
fu lui ad evangelizzare l'isola
Croci celtiche sulla rocca di Cashel,
dove San Patrizio convertì
il Re del Munster
Tra le bevande,
oltre la birra e il whiskey,
l'irish coffee detiene il primato
Note di viaggio