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Grecia

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Repubblica Ellenica

Sigla:  GR
Capitale:  Atene
Popolazione:  11,3 milioni
Valuta:  Euro

Le feste dell’Antica Grecia

La cultura greca ha segnato moltissimo l'antichità del "Vecchio Continente", la vita era scandita dalle 4 feste principali che si svolgevano regolarmente: le Pitiche e le Nemee ogni due anni, le Itsmiche e le Olimpie, ogni quattro anni.
Nascono nel periodo Classico e si trattava sia di feste religiose che civili, persino le guerre si fermavano alla ricorrenza di queste feste. Potevano parteciparvi solo cittadini greci ed incensurati, gli stranieri non erano ammessi.
Le Nemee
furono istituite dai sette eroi di Tebe e le Itsmiche da Poseidon in persona. Le Pitiche erano le feste delle arti, la loro fondazione è da attribuirsi ad Apollo (il loro nome deriva da "Pizia", il luogo dell'oracolo di Delfi, dove vi fu l'uccisione del pitone). Durante le feste si svolgevano gare musicali e letterarie; coloro che vincevano la gara di componimenti poetici venivano incoronati con una corona di foglie di alloro (simbolo dell'arte), da cui deriva il termine "laureato", dal sinonimo di alloro "lauro", e venivano nominati "dotti", ovvero sapienti, da cui deriva il termine "dottore". Termini ancora usati oggi, così come "museo" che proviene da "muse", le custodi dell'arte.
Le feste più importanti, e le uniche ad essere sopravvissute fino al giorno d'oggi, sono le Olimpie
, le moderne olimpiadi, che furono fondate da Ercole e si svolgevano ogni 4 anni nella città di Olimpia. Si trattava di feste dedicate allo sport, vi erano molteplici gare nelle diverse discipline atletiche: corsa a piedi (600 piedi olimpici = 470 metri), corsa doppia, lunga corsa (pari al percorso dello stadio 7 volte), lotta, lancio del giavellotto e del disco (il discobolo), salto, pentatlon (cinque discipline: corsa, lancio del disco, salto, giavellotto, lotta), pugilato, corse di carri a quattro cavalli (auriga), corsa di carri trainati da mule, corsa degli opliti (corridori armati), pancrazio (lotta e pugilato).
In questo caso i vincitori erano premiati con una ghirlanda di ramoscelli d'ulivo cui veniva aggiunto un ramo di palma, simbolo della vittoria; il loro nome veniva bandito (urlato) dagli araldi, insieme al proprio patronímo (il nome del padre) e la città d'origine del vincitore.

 
 
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