Due per due 2004: Irlanda e Islanda - Vaghi per il mondo

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Due per due 2004: Irlanda e Islanda

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Due per due 2004: Irlanda e Islanda, dedicato a due isole diversissime tra di loro per cultura e paesaggi, si completa con un itinerario che parte dalla Svizzera, prosegue in Francia e in Gran Bretagna.
La prima meta è la verdissima e piovosa Irlanda, dove la cultura celtica e le tradizioni catturano Fabrizio e Paolo nella loro visita. Innumerevoli sarebbero gli aggettivi per descrivere la seconda meta del viaggio, l'Islanda: questa incredibile e fantastica isola ricca di paesaggi mozzafiato, fenomeni geologici e naturali che catturano il cuore di ogni viaggiatore.

 

Video:


Parte 1 (18' 33")
Svizzera, Francia


Parte 2 (18' 19")
Francia, GranBretagna


Parte 3 (17' 25")
Irlanda


Parte 4 (18' 32")
Irlanda


Parte 5 (16' 45")
Irlanda


Parte 6 (15' 18")
Irlanda


Parte 7 (18' 56")
Irlanda


Parte 8 (17' 59")
Irlanda


Parte 9 (17' 31")
Irlanda del Nord


Parte 10 (17' 31")
Irlanda


Parte 11 (17' 22")
Irlanda


Parte 12 (18' 13")
Islanda


Parte 13 (17' 16")
Islanda


Parte 14 (17' 51")
Islanda


Parte 15 (18' 40")
Islanda


Parte 16 (17' 14")
Islanda


Parte 17 (18' 58")
Islanda


Parte 18 (18' 50")
Francia, Svizzera




Spot promo  (3'54")

 
 


IRLANDA

L'Irlanda, è rinomata con l'appellativo "isola verde", "isola di smeraldo", per citare il colore dominante della seconda isola Britannica, colore che traspare, naturalmente, dai suoi paesaggi, irrorati dalla giornaliera pioggerella irlandese.
Accanto ai diversissimi e verdi paesaggi, l'Irlanda ha un ricco bagaglio culturale e folcloristico legato alle sue tradizioni, che seppur in modo diverso, si riallacciano inequivocabilmente alla grande tradizione celtica. Questa tradizione che ha origine con la colonizzazione dell'isola, e che è ancora fortissima oggi, guida lo spirito irlandese dalla vita quotidiana, alla religione, alla tradizione folcloristica, fino alla musica e alla letteratura.
Il nostro viaggio in Irlanda ci ha fatto scoprire molte curiosità su questa isola che nemmeno ci immaginavamo. Le stesse città irlandesi raccontano con la loro storia l'antica rivalità verso i nemici anglosassoni e soprattutto il forte spirito religioso che caratterizza l'isola.
Per sintetizzare questi argomenti è bene fare una doverosa premessa, l'Irlanda (intesa come isola) è suddivisa in Repubblica d'Irlanda e Irlanda del Nord, quest'ultima fa parte del Regno Unito. Ci siamo chiesti subito perché, e pechè proprio quella parte di Irlanda fa parte del Regno della Regina Elisabetta. Questo si spiega in quanto gli avvenimenti storici portarono gli Inglesi a conquistare l'Irlanda e formare il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, con l'imposizione della lingua a discapito dell'antica lingua irlandese, il gaelico (ancora parlato oggi e presente come seconda lingua anche nella segnaletica stradale). Accanto alla lingua gli Inglesi imposero anche la religione, quella protestante, mentre l'Irlanda è sempre stata a maggioranza cattolica, perché evangelizzata dai monaci cattolici, come San Patrizio, patrono dell'isola, veneratissimo e celebrato con feste e parate in ogni città il 17 Marzo. Per rivendicare la propria indipendenza, tra gli irlandesi e gli inglesi scoppiò una guerra civile che terminò con la separazione dell'Irlanda dal Regno unito ad eccezione di 6 contee dell'Ulster che rimasero in mano inglese, perché proprio lì vi era la massima concentrazione a religione protestante. Nacque così la repubblica d'Irlanda che acquisì una nuova bandiera a strisce verde, bianco, e arancio a simboleggiare con il verde la maggioranza cattolica, con l'arancio la minoranza protestante e il bianco la perfetta armonia tra queste due fazioni.
In Irlanda del Nord si susseguirono negli anni recenti alcuni scontri tra le fazioni più estreme dei cattolici e quelle più estreme dei protestanti che sfociarono in tafferugli e violente manifestazioni, oggi fortunatamente solo un (brutto) ricordo.
Ancora viva è la grande tradizione celtica e leggendaria che racconta di fate, folletti, feste antiche, saghe. Accanto a questa un'intensa attività letteraria con autori quali Wilde, Joyce, Beckett, Shaw, Swift, Yeats; e musicale con artisti che spaziano dal folk al commerciale quali Van Morrison, Enya, Cranberries, U2, Corrs, Pogues…
Anche noi, quindi, guidati da questa tradizione, abbiamo attraversato l'Irlanda incontrando graziosi villaggi di pescatori come Kinsale e Youghal; visitando castelli e rovine di antichi monasteri (il castello di Blarney in cui è custodita la pietra secondo cui baciandola a testa in giù si riceva l'eloquenza irlandese, il castello e il parco popolare di Bunratty, l'antico monastero di Clonmacnoise e quello di Glendalough, la rocca di Cashel); proseguendo in tipiche città irlandesi costellate da colorati pub in cui scorre nei bicchieri birra (la birra scura Guinness), il wiskey e l'irish coffee, in città come Galway o la capitale Dublino (il cui nome in gaelico suona come un anatema: Baile Atha Cliath); visitando importanti siti archeologici come il tumulo di Newgrange e la collina di Tara; per poi deliziarci con panorami incredibili come le scogliere Cliffs of Moher, il parco del Connemara, i promontori delle diverse penisole (Mizen Head, Slea Head) e infine l'unica tappa in Irlanda del Nord: la spettacolare e unica Giant's Causeway, una scogliera conformata da migliaia di colonnine basaltiche a base esagonale che sembrano formare una fantastica strada verso la Scozia, secondo la leggenda, costruita da un gigante per raggiungere l'amata in Scozia.
Durante la visita all'isola abbiamo incontrato un tempo variabile che ci mostrava in una stessa giornata sprazzi d'azzurro, pioggia fitta, cielo coperto e sole tiepido, ciò nonostante questo non ha pregiudicato la visita a questa isola; ma mentre facevamo le considerazioni finali sull'Irlanda già ci preparavamo a intraprendere un nuovo itinerario che ci avrebbe mostrato un'isola completamente diversa dall'isola di smeraldo e ci avrebbe stupito con paesaggi a dir poco incantevoli.

ISLANDA

Le nostre grandi aspettative sull'Islanda non ci avrebbero comunque preparato allo spettacolo che si sarebbe materializzato nei nostri occhi nei giorni in cui intraprendemmo l'itinerario attraverso l'isola di ghiaccio e di fuoco.
Premettendo che ogni paragone tra l'Islanda e ogni altro stato europeo è pressoché impossibile, anche dopo aver visitato Norvegia e Finlandia nello scorso anno. Una nazione che vede tutte le sue attrattive nella natura e soprattutto nella geologia che la contraddistingue, difatti non si può parlare di insediamenti urbani in quanto non ci sono città, le uniche due località che superano i 3000 abitanti sono la capitale Reykjavik e la seconda città d'Islanda Akureyri che di abitanti ne ha circa 20000. L'Islanda è lo stato meno densamente popolato d'Europa e circa il 60% della popolazione dell'isola abita a Reykyavik, che ciò nonostante è una tranquilla e molto graziosa cittadina a misura d'uomo (nel senso che si può girare tranquillamente il suo centro in una decina di minuti). Gli altri paesini dell'Islanda si trovano sulla costa e sono considerate città quando superano i 500 abitanti, la maggior parte oscilla tra i 100 e gli 800 abitanti. Il motivo della poca popolazione è la conseguenza delle poche risorse dell'Islanda, tant'è che importa quasi tutto con l'effetto di avere i prezzi più alti del mondo e qualsiasi viaggiatore non può non accorgenerse (i nostri 10 giorni in Islanda sono stati praticamente un salasso, e questo viaggio è stato in assoluto il più caro), ma le ragioni della poca popolazione non sono solo queste, sono la scarsità di servizi e la difficoltà di trasporti e comunicazione tra un centro e l'altro (vista appunto la conformazione geologica dell'Isola), per questo motivo gli unici paesi sorgono sulle coste e vivono di pesca in un mare altamente pescoso. Questo però (ed è importante sottolinearlo) non significa che questi paesi siano sperduti, al contrario ognuno ha i servizi indispensabili (supermercato, pompa di benzina, ospedale, scuola, banca, posta) e ogni località ha a disposizione alloggi in farm e guesthouse per i turisti. Su questo punto ci soffermiamo e vogliamo mettere in luce gli ottimi alloggi che si possono trovare, per esempio le farm sono come degli agriturismi e in questi gli alloggi sono dei piccoli bungalow indipendenti molto carini e confortevoli.
Muoversi in Islanda non è complicato come si direbbe, esiste la strada circolare numero 1 che percorre l'isola perimetralmente e collega tutte le varie località, tant'è che è la strada principale dell'Islanda e su questa passano ogni giorno autobus che partono da Rekyavik e raggiungono anche i punti "turisticamente più interessanti", c'è da dire a tal proposito che in Islanda non c' ferrovia e quindi l'unico sistema per muoversi è su strada.
Le altre strade sono sterrate ma ben tenute e ampliamente segnalate, vi sono poi le strade contrassegnate da una F, sono le strade percorribili soltanto da i fuoristrada perché presentano difficili situazioni come fiumi da guadare o ripide pendenze, sono le strade che portano verso l'Islanda centrale.
Ma veniamo a noi, come ci siamo mossi in Islanda e come ci siamo arrivati?
Pianificando il nostro viaggio ci siamo accorti che la soluzione più vantaggiosa economicamente per raggiungere l'Islanda era prendere l'aereo a Londra così da percorrere la tratta diretta Londra Stansted - Keflavik (l'aeroporto di Reykjavik, a 50 km di distanza); per muoverci in Islanda abbiamo noleggiato una autovettura e per trovare alloggio ci siamo rivolti a una agenzia specializzata in viaggi naturalistici (www.exodusviaggi.it) che ci ha aiutati nella prenotazione delle varie farm e nel noleggio dell' auto che abbiamo trovato ad aspettarci all'aeroporto.
Arrivati quindi in Islanda abbiamo iniziato a percorrere questi fantastici scenari aiutati dalle magnifiche condizioni metereologiche che ci hanno accompagnato per quasi tutti i giorni in Islanda.
Ma qual è il vero volto dell'Islanda?
Cascate tra le più alte e potenti d'Europa, un vasto numero di vulcani attivi con campi lavici fumanti, pozze di acqua bollente, fumarole, gayser, il ghiacciaio più vasto d'Europa, laghi disseminati di bianchissimi icebearg, fiordi, canyon... non basta? Aggiungete l'entusiasmo e la gioia che si prova nel vedere da vicino questi eventi e l'amore che si proverà per l'Islanda quando il viaggio sarà terminato e sull'aereo la si osserverà dall'alto con un po' di nostalgia.
Ci siamo trovati di fronte a bellissime cascate colorate da velati arcobaleni (Gullfoss, Skogafoss, Svartifoss, Godafoss, Dettifoss); all'enorme ghiacciaio Vatnajokull, il più grande d'Eeuropa; allo Skeidararsandur, ovvero il più grande sandur (delta glaciale) d'Islanda; allo Jokulsarlon, un azzurissimo lago disseminato da iceberg che galleggiano e affondano fragorosamente nel lago; abbiamo camminato su diversi campi lavici e nella caldera di un vulcano, il Krafla, vicini alla lava fumante e a bacini d'acqua sulfurea; abbiamo assistito alle regolari (ogni 8 minuti) esplosioni di uno dei Gayser della località Geysir; con l'intento di avvistare balene abbiamo assistito ai salti di decine di delfini al largo di Husavik; e per concludere abbiamo percorso le strade dell'Islanda che attraversano scenari molto diversi tra di loro che vanno dai fiordi alle smisurate distese dei campi lavici, ai piedi dei ghiacciai vallivi.
Tutto questo è l'Islanda, la terra di ghiaccio e di fuoco, perché contrappone a un paesaggio artico un'intensa attività sismica e vulcanica, tutto questo è questa incredibile, bellissima e indimenticabile isola.

FRANCIA E SVIZZERA

Optando tra le diverse scelte, quella di percorre in automobile l'itinerario che ci portava in Irlanda, quindi visitare l'Irlanda sempre in auto per poi dirigerci a Londra per prendere l'aereo verso l'Islanda e quindi, una volta tornati da quest'ultima, ripercorrere sempre con la nostra auto il tragitto verso casa, ci è sembrata la migliore e più vantaggiosa economicamente. Anche se originariamente il viaggio era stato studiato in modo da partire direttamente dall'Italia in aereo, arrivare in Irlanda e dall'Irlanda, sempre per via aerea, arrivare in Islanda e quindi dall'Islanda a casa, questo comportava però circa 6 scali e sarebbe venuta meno la nostra vera attitudine on the road.
La scelta cui abbiamo ottemperato ha visto quindi sia per l'andata che per il ritorno l'attraversamento di Svizzera, Francia e Gran Bretagna e i traghetti tra Francia e Gran Bretagna e tra Gran Bretagna e Irlanda.
Questi tre stati, ormai sono stati attraversati da Vaghi per il mondo più e più volte e un percorso analogo è stato intrapreso nel 1999 in The Grat Britain's Tour
, ma con tappe diverse.
Quest'anno ci siamo fermati a Losanna e Berna in Svizzera, visitando finalmente la sua capitale, molto carina e interessante; in Francia tra Bensançon, Digione, Laon, Lille, Amiens, Troyes e Ronchamp, sicuramente un occhio di riguardo va a Troyes, città davvero incantevole, patria dello Champagne e disseminata ovunque di case a graticcio; anche Lille è una piacevole città con un'atmosfera fiamminga che ci ricorda le città del vicino Belgio o dell'Olanda.
Nonostante queste siano state nazioni di "contorno" ci hanno fatto iniziare e concludere in bellezza, con la consapevolezza di aver visitato due, seppur diversissime, isole davvero sorprendenti.




 





 
 
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